Ne Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte Karl Marx analizza i passaggi della Rivoluzione francese del 1848 dalla caduta del re Luigi Filippo al tentativo di instaurare un regime democratico, fino al colpo di Stato del 1851 di Luigi Bonaparte, futuro imperatore Napoleone III, che pone fine alla Repubblica. In questa esemplare analisi storica degli avvenimenti contemporanei, Marx racconta il crollo di una democrazia con tono ironico e caustico, prendendo in giro il sistema dei partiti, i loro interessi, i loro errori e soprattutto i loro giochi di potere, a partire da una considerazione famosa: che i grandi personaggi e i fatti della storia si presentano due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa. Il padre fondatore del “socialismo scientifico” sviluppa la sua riflessione cercando, con l’approccio che gli è proprio e che si ritroverà poi in tutte le sue opere, di svelare la logica interna con cui si sviluppano gli eventi politici e sociali, partendo da dettagli apparentemente secondari e concentrandosi sui conflitti tra le varie componenti sociali, come i monarchici, i borghesi, i piccolo-borghesi, i contadini, gli operai, il sottoproletariato.