In questo best-seller del 2002, il cui titolo in italiano suona “La morte dell’Occidente. Come le popolazioni morenti e le invasioni immigratorie mettono in pericolo il nostro paese e la nostra civiltà”, l’opinionista e uomo politico americano Pat Buchanan suona un campanello d’allarme per la civiltà occidentale che, a causa del crollo della natalità, dell’esplosione demografica dell’Africa, dell’Asia e del Sudamerica, e dell’immigrazione di massa, rischia di scomparire dalla faccia della terra entro la fine del XXI secolo. Se negli Stati Uniti i bianchi anglosassoni sono ormai minoritari in alcuni Stati, in Europa l’Islam potrebbe diventare la religione dominante entro qualche decennio. Buchanan è convinto che la decadenza morale e demografica dell’Occidente sia dovuta alla secolarizzazione e alla scomparsa dei principi morali cristiani dalla società. Egli ravvisa l’origine della crisi nella “rivoluzione culturale” degli anni ’60, che oggi è diventata egemone. Se vuole salvarsi dall’estinzione, la civiltà occidentale deve recuperare la tradizione culturale e religiosa che l’ha resa grande in passato, e insieme ad essa il desiderio di fare figli e di trasmettere la propria cultura. Condivisibile o meno, la sua analisi rappresenta una voce importante nell’attuale dibattito culturale.
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