È l’opera che struttura l’utilitarismo e vi fornisce sistematicità, elevandolo al rango di ben definita corrente di pensiero. Si tratta di una filosofia che ha avuto un grande influsso negli ultimi due secoli, sia nelle discipline sociali, dominando in particolare l’economia, sia nella filosofia morale e politica. Bentham aderisce a una visione edonistica aggiungendo, in omaggio ai canoni di scientificità dell’epoca, l’elemento quantitativo riguardante il calcolo dei piaceri e dei dolori. Questa circostanza appesantisce l’opera con uno stile pedantemente classificatorio ed enumerativo. L’approccio consequenzialista di tale dottrina ha orientato la filosofia sociale su vari temi, delegittimando gli imperativi giuridici fondati sui pregiudizi morali o religiosi. Nello stesso tempo, però, ha prodotto anche esiti controversi, come la valorizzazione dell’ingegneria sociale, l’istanza giuspositivista che risolve il diritto nella legislazione, l’enfatizzazione della pena come semplice deterrenza e il dominio del criterio maggioritario nelle scelte pubbliche, con i connessi rischi per le minoranze.
1 commento su “JEREMY BENTHAM Introduzione ai principi della morale e della legislazione (1789)”
I commenti sono chiusi.