Quest’opera del grande filosofo inglese ha un’importanza capitale nella storia del pensiero politico perché rappresenta la prima grande esposizione della dottrina liberale fondata sulla teoria dei diritti naturali. Il filosofo inglese lo scrisse negli anni 1681-82 al ritorno dal suo esilio in Olanda, fortemente colpito dal successo di un paese che, a quel tempo, era il più libero e ricco d’Europa grazie alla sua dedizione al commercio, alla pace e al governo limitato. Ebbe però la possibilità di pubblicarlo a Londra solo nel 1690, poco dopo il trionfo della Gloriosa Rivoluzione inglese, in forma anonima perché consapevole del carattere rivoluzionario di quanto aveva scritto. Solo una settimana prima di morire, nel 1704, Locke rivelò di essere l’autore di questa e di altre opere anonime. Nei cent’anni successivi alla sua pubblicazione questo libro eserciterà in Inghilterra e negli Stati Uniti un’influenza superiore a qualsiasi altro testo, favorendo così l’affermazione di governi limitati rispettosi dei diritti individuali. Con quest’opera ha inizio quindi il lungo e difficoltoso tentativo del liberalismo di arginare il potere del Leviatano statale in nome della libertà.