Un tempo premiare il merito, misterioso amalgama di talento e impegno, pareva la via maestra per combattere la disuguaglianza, antidoto perfetto contro il nepotismo e i privilegi di classe. Oggi, al contrario, tanti intellettuali, studiosi e politici pensano che sia fonte di discriminazione, selezione, umiliazione dei deboli, e ingaggiano una stupefacente battaglia contro il merito. In questo suo libro, Ricolfi ripercorre la storia delle idee sul merito, dagli ideali che hanno ispirato la Costituzione, passando attraverso le teorie filosofiche e i romanzi distopici del Novecento, fino alla recente e deleteria confusione tra merito e meritocrazia. E mostra quanto sia retrograda, infondata e lontana dal comune sentire la battaglia contro il merito. Sostenere i capaci e meritevoli, a partire dalle ragazze e dai ragazzi dei ceti popolari, è il gesto rivoluzionario che può rimettere in moto l’ascensore sociale. Paradossalmente, infatti, Ricolfi dimostra come il modello di don Milani e altri sostenitori della scuola democratica abbia finito per agevolare i ricchi e i privilegiati.