SERGIO RICOSSA – Straborghese (1980)

L’economista torinese Sergio Ricossa, da pochi anni scomparso, continua ad essere un riferimento per molti liberali: Straborghese è forse la sua opera più conosciuta, e rappresenta una sorta di eredità spirituale, nonché un attualissimo manifesto della classe produttiva italiana. In questo pamphlet pubblicato nel 1980, infatti, possiamo trovare non solo una strenua difesa dalla borghesia intesa come classe sociale, ma proprio della figura stessa del borghese e del suo modo di vivere. Leggere queste pagine potrebbe sembrare quasi rivoluzionario in un periodo storico nel quale il collettivismo e il progressismo mettono all’indice l’individualismo e il profitto. Al contrario, Ricossa ci ricorda che il borghese non è affatto un nemico della comunità, come spesso si vorrebbe far intendere: è, invece, una persona sì dedita all’individualismo, ma allo stesso tempo molto attenta al rispetto dell’altro. Anzi, è proprio nel reciproco scambio con l’altro che il borghese trova la via per migliorarsi ogni giorno. Lontano dagli stereotipi, lontano dagli stilemi che ritraggono ancora il borghese come un bieco affarista dell’Ottocento.

“La borghesia non è una classe sociale, ma una forma del carattere”

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