A partire da una discussione intorno alla natura della conoscenza scientifica e della comunità scientifica, Michael Polanyi mira con lucidità e rigore a dimostrare l’importanza di un sistema economico e sociale non pianificato centralmente, contrapponendosi così alle tesi del fratello Karl, storico dell’economia di orientamento socialista. Critico verso ogni forma di totalitarismo, Polanyi illustra la superiorità di ogni ordine economico e politico lasciato alla libertà e creatività di iniziative spontanee policentriche, rispetto a un ordine organizzato secondo i rigidi canoni di una pianificazione diretta centralmente da un’unica autorità. Nelle sue riflessioni di sociologia della ricerca si possono scovare i punti fondamentali della sua visione politica, che è parallela e in alcuni casi accostabile a quella dell’austro-liberalismo di Mises, Hayek e Popper, ma declinata con una notevole originalità di pensiero.