Categoria: Sociologia
PAOLO GROSSI – Prima lezione di diritto (2003)
Indottrinati da secoli di statalismo giuridico, osserva Grossi, non siamo più in grado di comprendere che il diritto non ha nulla a che fare con lo Stato e la politica, ma è un genuino prodotto della società, nascente dal basso per soddisfare le esigenze sociali.
HANS-HERMANN HOPPE – Breve storia dell’uomo (2017)
Hans-Hermann Hoppe intreccia sapientemente storia, sociologia, etica ed economia di scuola austriaca per offrire una visione alternativa, e molto stimolante, dello sviluppo economico dell’umanità nel corso dei secoli.
LUCA RICOLFI – La rivoluzione del merito (2022)
Ricolfi ripercorre la storia delle idee sul merito, dagli ideali che hanno ispirato la Costituzione, passando attraverso le teorie filosofiche e i romanzi distopici del Novecento, fino alla recente e deleteria confusione tra merito e meritocrazia. E mostra quanto retrograda, infondata e lontana dal comune sentire sia la battaglia contro il merito.
LUCA RICOLFI – La mutazione (2023)
Attraverso un nuovo modello interpretativo, la dottrina delle tre società, Ricolfi individua con precisione chi sono i deboli oggi, e ricostruisce il lungo processo che ha portato la destra e la sinistra a scambiarsi le rispettive basi sociali.
MATTIAS DESMET – La psicologia del totalitarismo (2022)
Il totalitarismo, per attuarsi, ha necessità di conquistare la mente degli uomini, di “formare la massa”. Lo Per attuarsi, tuttavia, il totalitarismo ha necessità di conquistare la mente degli uomini, di “formare la massa”. Lo psicologo belga Mattias Desmet espone lucidamente questo processo attraverso un’acuta analisi dei fenomeni sociali contemporanei,
BRIGITTE BERGER, PETER L. BERGER – In difesa della famiglia borghese (1983)
I coniugi Brigitte e Peter Berger, sociologi americani molto ascoltati negli anni Ottanta, difendono la famiglia borghese come giusta via di mezzo tra la famiglia patriarcale tradizionale e la moderna famiglia nucleare.
FRANK CHODOROV – L’ascesa e la caduta della società (1959)
Questo libro di Frank Chodorov, importante esponente intellettuale della Old Right, la vecchia destra americana avversaria del New Deal di Roosevelt, intende offrire una risposta ragionata alla domanda: perché le civiltà sorgono e cadono?
THOMAS SOWELL – A Conflict of Visions (1987)
In quest’opera, il cui titolo in italiano suona “Conflitto di visioni. Le origini ideologiche degli scontri politici”, il noto e apprezzato studioso americano Thomas Sowell cerca di rispondere alla domanda: da cosa originano gli insanabili antagonismi che infiammano il dibattito pubblico e qual è l’origine primaria dei conflitti ideologici del passato che del presente?
SERGIO RICOSSA – Straborghese (1980)
In questo pamphlet, infatti, pubblicato nel 1980, possiamo trovare non solo una strenua difesa dalla borghesia intesa come classe sociale, ma proprio della figura stessa del borghese e del modo di vivere del borghese.
RODNEY STARK – La scoperta di Dio (2007)
In polemica con il predominante atteggiamento antireligioso degli scienziati sociali occidentali, Stark vede nelle religioni i continui tentativi degli uomini di scoprire Dio e di comprenderne la natura.
ALBERTO MINGARDI – Contro la tribù (2020)
Alberto Mingardi, autore del libro Contro la tribù. Hayek, la giustizia sociale e i sentieri di montagna, ci conduce in maniera brillante a comprendere le ragioni profonde che hanno condotto Hayek ad avversare l’idea della “giustizia sociale”, da lui concepita come una minaccia in grado di distruggere il concetto di legge come baluardo dell
MAX WEBER – La politica come professione (1919)
La politica come professione è il testo di una celebre conferenza tenuta da Max Weber a Monaco nel 1919, all’indomani della sconfitta della Germania nella Prima guerra mondiale
MAX WEBER – La scienza come professione (1919)
Max Weber, uno dei più importanti scienziati sociali d’inizio Novecento, affronta in questa celebre conferenza il tema del significato della scienza e della politica nel mondo moderno.
RAINER ZITELMANN – Ricchi! Borghesi! Ancora pochi mesi! (2019)
“Alla nascita gli hanno amputato l’etica”. Così viene descritto Gordon Gekko nel celebre Wall Street. Nei film e nelle serie televisive, le persone ricche sono spesso rappresentate in maniera negativa: ciniche, avide e senza cuore. Ma come sono invece nella realtà e soprattutto cosa pensa veramente la gente di loro? Se molti libri sono stati scritti sugli stereotipi che riguardano minoranze e specifici gruppi sociali, nessuno studio approfondito è però mai stato compiuto sui pregiudizi verso le persone facoltose. In questo libro Rainer Zitelmann esamina per la prima volta in maniera comparata gli atteggiamenti nei confronti della ricchezza e dei ricchi in cinque paesi occidentali: Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e Stati Uniti. Dalle risposte date nei sondaggi emergono interessanti discrepanze tra i paesi, ma alcune differenze si trovano anche all’interno dei paesi stessi, considerati l’età, il genere, il reddito o il livello d’istruzione delle persone che hanno partecipato all’indagine. Nel libro viene inoltre sviluppato un Indice dell’invidia sociale che denota come molti pregiudizi nascano anche da un’errata percezione delle dinamiche economiche e da un diffuso sentimento anticapitalista.
STEVEN JOHNSON – Dove nascono le grandi idee (2010)
Dalla lettura di questa “storia naturale dell’innovazione” emerge in maniera nitida che le idee non sono isole, ma flussi ininterrotti di feconde catene combinatorie e di felici associazioni mentali, capaci di proliferare in ambienti aperti e fittamente interconnessi tra loro
WALTER LIPPMANN – L’opinione pubblica (1922)
Public Opinion, pubblicato nel 1922, è forse l’opera più conosciuta di Walter Lippmann, ed è diventata ben presto un classico degli studi sulla comunicazione.
JOSEPH S. NYE JR. – Leadership e potere (2008)
Joseph S. Nye, professore di Harvard già membro dell’amministrazione Clinton, è l’inventore del termine “soft power”: secondo questa dottrina, nell’esercizio della leadership la seduzione è più efficace della violenza e della coercizione del tradizionale “hard power”.
MICHEL FOUCAULT – Sorvegliare e punire (1975)
In questo testo, tra i più citati e importanti dell’autore, Foucault indaga l’origine di ciò che noi conosciamo come prigione, approcciando il tema con lo spirito del filosofo che fa ricerca storiografica, consegnandoci non solo un saggio ancora fecondo di idee per il presente, ma anche un certo modo di fare filosofia intorno alle attuali forme di dominio.
THOMAS SOWELL – Knowledge and Decisions (1980)
Nella prima parte del libro, lo scienziato sociale americano si propone di indagare le logiche che governano il funzionamento delle istituzioni sociali, in funzione della loro attitudine a coordinare la trasmissione della conoscenza sparsa e decentralizzata all’interno di una società aperta. Nella seconda parte del libro si focalizza invece sull’analisi delle modalità che caratterizzano il processo decisorio (c.d. decision making)
EDWARD BERNAYS – Propaganda (1928)
Si tratta di un saggio perfino inquietante nella sua sincerità, perché non offre solo consigli di marketing alle aziende, ma anche suggerimenti agli uomini politici per influenzare i risultati elettorali
RUTGER BREGMAN – Una nuova storia (non cinica) dell’umanità (2019)
Il libro di Rutger Bregman racconta una nuova versione non cinica degli ultimi 200.000 anni di storia umana, dimostrando che l’evoluzione premia sempre le società in cui vi è maggiore benevolenza, cooperazione e fiducia nella bontà del prossimo.
MATT RIDLEY – Le origini della virtù (1996)
Matt Ridley, un divulgatore scientifico di fama internazionale, proponendo un’affascinante esplorazione intesa a scandagliare le radici evolutive della società umana e le origini della cooperazione interindividuale.
MICHEL ONFRAY – Teoria della dittatura (2020)
Con quest’opera, attraverso l’analisi di 1984 e La fattoria degli animali, da cui ricava rispettivamente una teoria della dittatura e una teoria della rivoluzione, Onfray vuole rivelare la grandezza e l’attualità del pensiero di Orwell
AAVV – Social Class and State Power (2017)
La più ricca antologia degli scritti di quei pensatori che, negli ultimi tre secoli, hanno indagato scientificamente i fenomeni delle classi, del potere sociale e dello sfruttamento, elaborando una teoria liberale della lotta di classe.
Christopher Lasch – La rivolta delle élite (1995)
Lasch osserva, preoccupato, una separazione radicale tra le nuove élite al potere e le masse popolari, scorgendovi un latente conflitto tra il liberalism e il populismo
YUVAL NOAH HARARI – Homo Deus (2015)
Dopo Sapiens. Da animali a dei, Harari torna a scrutare il passato, il presente e il futuro del genere umano con quel piglio narrativo incalzante che lo contraddistingue e che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo.
LUCA RICOLFI – La società signorile di massa (2019)
Il numero dei cittadini che non lavorano ha largamente superato il numero degli occupati; l’accesso ai consumi opulenti è ormai a disposizione di larga parte della popolazione; la produttività è ferma da vent’anni e l’economia è in stagnazione. Queste tre condizioni, che si verificano simultaneamente nel nostro Paese, hanno spianato la strada a quella che Luca Ricolfi definisce “società signorile di massa”.
ANTONIO GOLINI – Italiani poca gente (2019)
Il pregio maggiore del libro è quello di prendere sul serio il problema della denatalità e dell’invecchiamento della società italiana, che negli ultimi anni sta facendo segnare continui record negativi in fatto di fecondità.
LUCIANO PELLICANI – Rivoluzione e totalitarismo (2004)
Con questa preziosa raccolta di saggi, il sociologo Luciano Pellicani spiega lo stretto collegamento tra l’idea rivoluzionaria e il totalitarismo politico
HANS ROSLING – Factfulness (2018)
Attraverso un attento studio dei dati, Hans Rosling dimostra che le cose non stanno andando così male e che, anzi, siamo di fronte a un radicale miglioramento. Per capirlo dobbiamo però imparare a guardare ai fatti con curiosità, a metterli in prospettiva e a saperci stupire
CARLO LOTTIERI – Beni comuni, diritti individuali e ordine evolutivo (2020)
Nel suo saggio, Carlo Lottieri tenta di opporre una resistenza culturale al dilagare di quella che è diventata una vera e proprio ideologia, il “benecomunismo”.
ANNA MARIA LORUSSO – Postverità (2018)
Questo libro costituisce un importante complemento a ogni riflessione sull’evoluzione dei media contemporanei e sul ruolo dei mezzi di comunicazione nel fornire notizie attendibili e il più possibili corrispondenti alla verità
YUVAL NOAH HARARI – 21 lezioni per il XXI secolo (2018)
21 saggi brevi dedicati alle principali tematiche della nostra contemporaneità
LORENZO INFANTINO – Cercatori di libertà (2019)
Attraverso un avvincente viaggio condotto da uno dei più profondi conoscitori della materia, Lorenzo Infantino ci porta alla scoperta di alcune tra le figure più affascinanti che, nel corso dei secoli, si sono battute per le ragioni del liberalismo
ZYGMUNT BAUMAN – Voglia di comunità (2001)
Il celebre sociologo polacco Zygmunt Bauman esplora la nostra voglia di comunità, un desiderio quasi istintuale che torna con forza per compensare l’insicurezza di fondo del mondo globalizzato e “liquido”.
TEODORO KLITSCHE DE LA GRANGE – Funzionarismo (2013)
Questo pamphlet è consigliato a tutti coloro che intendono approfondire gli aspetti ideologici e sociologici della burocrazia
LUIGI DI GREGORIO – Demopatìa (2019)
La maggior parte di questi sostengono che le cause della disaffezione verso la democrazia siano di natura squisitamente politica, e mettono al centro dell’analisi i governi e le classi dirigenti. Secondo l’autore di Demopatìa, invece, la crisi delle democrazie ha cause soprattutto socio-culturali e psico-sociali.
TOM NICHOLS – La conoscenza e i suoi nemici (2017)
Era dell’incompetenza”: così Tom Nichols definisce questa contemporaneità nella quale gli specialisti nei più svariati campi della scienza e del sapere sono ormai costantemente delegittimati e messi alla gogna dall’uomo comune che ha accesso alle “nuove fonti” della conoscenza
ANTONIO PILATI – La catastrofe delle élite (2018)
La catastrofe delle élite di Antonio Pilati si pone come un saggio di riferimento per chiunque voglia approfondire le attuali tematiche in merito ai collegamenti fra sviluppo tecnologico e politica.
ALAIN TOURAINE – Libertà, uguaglianza, diversità (1997)
Touraine si domanda se sia possibile ritrovare un principio che tenga insieme le nostre società di fronte ai fenomeni in atto, che tendono a disgregarle.
FRANCIS FUKUYAMA – Identità (2018)
Al di là della complessità, Identità. La ricerca della dignità e i nuovi populismi è attualmente il migliore libro sull’argomento.
JAMES R. OTTESON – The End of Socialism (2014)
L’obiettivo di James Otteson è quello di esplorare in profondità il socialismo, mettendone in evidenza le contraddizioni di fondo
JAMES C. SCOTT – Le origini della civiltà (2017)
Il professor James C. Scott offre una teoria alternativa sull’origine della civiltà basandosi sulle recenti prove archeologiche e storiche.
GIOVANNI ORSINA – La democrazia del narcisismo (2018)
In questa illuminante “Breve storia dell’antipolitica” (come recita il sottotitolo) il professor Giovanni Orsina illustra il processo che ha portato la democrazia moderna a essere sempre più dominata dalla ricerca di vantaggi immediati e consenso elettorale di breve periodo.
DAVID GRAEBER – Oltre il potere e la burocrazia (2013)
A partire dalla propria militanza nei movimenti anarchici e no global, mescolando esperienze personali e considerazioni teoriche, riflette sul rapporto tra Stato, capitale, media e movimenti di opposizione,
LUCA RICOLFI – Il sacco del Nord (2010)
Luca Ricolfi, avvalendosi di una nuova metrica di lettura, rivela che ogni anno le regioni settentrionali vengono saccheggiate di svariati miliardi di euro.
G. BRUNETTA, S. MORONI – Libertà e istituzioni nella città volontaria (2008)
Il libro analizza dettagliatamente i modelli esistenti di città volontaria, e risponde alle varie critiche che sono state sollevate nei loro confronti
PIERRE-JOSEPH PROUDHON – Che cos’è la proprietà? (1840)
E’ un’opera del socialista francese Pierre-Joseph Proudhon che mette in discussione l’istituto del diritto di proprietà. È qui che compare la sua celebre e paradossale affermazione “La proprietà è un furto!”.
PETER MAIR – Governare il vuoto (2013)
Peter Mair traccia le prospettive future della rappresentanza politica cercando di trovare un antidoto ai mali che hanno colpito le democrazie occidentali, senza timore di porre la domanda forse più scomoda e provocatoria: stiamo andando verso una democrazia senza partiti?
RODNEY STARK – La vittoria della ragione (2005)
Molti studiosi hanno cercato di dare una risposta a questo interrogativo, mettendo in luce i fattori geografici, politici, economici o tecnologici del successo dell’Occidente. Il professor Stark sottolinea che nessuno sviluppo sarebbe stato possibile senza una profonda fiducia nella ragione, la quale a suo parere affonda le sue radici nella religione cristiana.
CARLO LOTTIERI – Un’idea elvetica di libertà (2017)
Il paradigma delle antiche libertà elvetiche sembra interpretare al meglio lo spirito della vera tradizione europea e costituire un’alternativa credibile all’attuale progetto di integrazione continentale.
WILHELM RÖPKE – Al di là dell’offerta e della domanda (1958)
Wilhelm Röpke è stato uno dei più importanti teorici di quella economia sociale di mercato che sta alla base del miracolo economico tedesco del secondo dopoguerra. Il suo pensiero, che in questo libro viene presentato nella sua espressione più matura, costituisce un’interessante sintesi di liberalismo economico e conservatorismo culturale
THOMAS SZASZ – Il mito della droga (1974)
Guardando le cose da una prospettiva radicalmente controcorrente, lo psichiatra americano di origini ungheresi Thomas Szasz denuncia la persecuzione “rituale” delle droghe, dei drogati e degli spacciatori, attaccando l’idea stessa di assuefazione.
PAUL HOLLANDER – Pellegrini politici (1981)
In questo approfondito studio il sociologo americano Paul Hollander si addentra nella psiche degli intellettuali, svelando la forza invincibile dell’illusione e della fede politica.
WALTER BLOCK – Difendere l’indifendibile (1976)
In questo classico del pensiero libertario, l’economista americano restituisce la dignità a tutta una serie di figure oggetto di universale disprezzo e relegate tra i reietti della società
ÉTIENNE BALAZS – La burocrazia celeste (1968)
Lo storico francese di origine ungherese spazia nei secoli di storia cinese mettendo in luce le sue caratteristiche istituzionali, sociali e culturali, soffermandosi sui caratteri centralistici, burocratici e totalitari dell’impero cinese.
JARED DIAMOND – Armi, acciaio e malattie (1997)
Diamond sostiene che la geografia e l’ecologia hanno dato una serie di vantaggi di partenza ad alcune regioni particolari del continente eurasiatico, che poi si sono accresciuti con il tempo
LUJO BRENTANO – Le origini del capitalismo (1913)
Il capitalismo moderno nasce in Occidente con il risorgere della circolazione monetaria, che permette il superamento dell’economia naturale del feudalesimo. I centri motore di questo sviluppo sono le città marinare dell’Italia.
MICHAEL NOVAK Lo spirito del capitalismo democratico e il cristianesimo (1982)
Michael Novak fu il primo teologo cattolico a esporre un’aperta difesa morale e spirituale dell’economia di mercato, capace di mettere in luce i valori sociali e le virtù individuali che animano il sistema capitalistico liberaldemocratico
ANTHONY D. SMITH – Le origini culturali delle nazioni (2008)
Un’opera che riflette su cosa sia una nazione, e attraverso quali processi si formi e duri nel tempo
LUDWIG GUMPLOWICZ – Il concetto sociologico dello Stato (1902)
L’importanza di quest’opera risiede nello studio rigorosamente realistico del potere politico. Lo Stato, per l’autore, non è altro che la somma delle istituzioni che hanno per scopo il dominio di un gruppo su un altro.
LUDWIG VON MISES – Burocrazia (1944)
Perché il funzionamento delle burocrazie statali si basa su logiche esattamente opposte a quelle dell’impresa privata nnel libero mercato.
BENJAMIN CONSTANT – Conquista e usurpazione (1814)
Il libro è diviso in due parti. La prima è una sorta di grande manifesto del pacifismo liberale; la seconda è una potente critica al dispotismo napoleonico.
BERTRAND DE JOUVENEL – L’etica della redistribuzione (1952)
Una delle più lungimiranti critiche agli attuali modelli di democrazia redistributiva
MONTESQUIEU – Lettere persiane (1721)
Grazie all’espediente del punto di vista straniero, Montesquieu mette in scena una sferzante satira dei costumi degli europei
ALBERT JAY NOCK – Il nostro Nemico, lo Stato (1935)
Albert Jay Nock espresse in questo libro uscito alla metà degli anni Trenta lo sgomento per l’inarrestabile espansione del potere statale a spese della società
JEAN BAECHLER – Le origini del capitalismo (1971)
Il capitalismo è sorto in Europa per ragioni politiche, dato che l’anarchia feudale” impedì la concentrazione soffocante del potere politico
RAYMOND ARON – L’oppio degli intellettuali (1955)
Secondo Aron il comunismo è una “religione secolare”, un surrogato della religione tradizionale che in Occidente ha riempito il vuoto lasciato dalla secolarizzazione
ANTONIO GRAMSCI – Gli intellettuali (1949)
Gramsci affronta in questo scritto il processo di formazione del ceto degli intellettuali all’interno della società
LORENZO INFANTINO – Potere (2013)
Un’indagine sull’origine e la natura del potere
LUDWIG VON MISES – Socialismo (1922)
La più radicale e devastante critica economica che sia mai stata mossa nei confronti di qualsiasi ideologia collettivista
JOHAN NORBERG – Progresso (2016)
Contrariamente a quanto la maggior parte della gente crede, l’umanità nel suo complesso non è mai stata così bene come oggi, sotto ogni punto di vista
FRIEDRICH ENGELS – L’evoluzione del socialismo dall’utopia alla scienza (1880)
Con quest’opera Engels si pose l’obiettivo di spiegare i tratti fondamentali del materialismo storico e di offrire una complessiva visione del mondo per il proletariato
LUDWIG VON MISES – La mentalità anticapitalistica (1956)
Quasi tutto quello che abbiamo lo dobbiamo al capitalismo, ma la stragrande maggioranza delle persone è ben poco incline ad ammetterlo.
HERBERT MARCUSE – L’uomo a una dimensione (1964)
La critica radicale della società capitalistica industriale che offrì una base teorica alla contestazione dei movimenti controculturali
JOSEPH A. SCHUMPETER – Capitalismo, socialismo e democrazia (1942)
Il libro più noto di Schumpeter uscì nel 1942quando il liberalismo sembrava essere spazzato via dalla storia e tutto faceva presagire la vittoria futura del collettivismo di Stato
LENIN – L’imperialismo fase suprema del capitalismo (1917)
Quest’opera di Lenin espone in modo chiaro la visione marxista del capitalismo e del suo posto nella storia: a una prima fase del capitalismo centrata su libero mercato e concorrenza, segue una seconda fase caratterizzata dai monopoli e dalle oligarchie finanziarie.
HANS-HERMANN HOPPE – Democrazia: il dio che ha fallito (2001)
L’avvento della democrazia ha rappresentato, rispetto alla monarchia, un arretramento nel processo di civilizzazione umana
MATT RIDLEY Un ottimista razionale (2010)
L’idea centrale di Ridley è che l’umanità si è differenziata dalle altre specie animali non tanto per la maggiore intelligenza dei suoi membri, ma per la loro innata tendenza alla cooperazione, alla specializzazione, allo scambio
HELMUT SCHOECK – L’invidia e la società (1966)
L’opera che analizza in maniera più penetrante l’invidia, le sue dinamiche socio-economiche e le sue conseguenze sul piano dei rapporti interpersonali.
MAX WEBER – L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1905)
In questa sua più celebre opera, Max Weber individua l’origine dello spirito del capitalismo nell’etica calvinista del lavoro
ZYGMUNT BAUMAN – Modernità liquida (2000)
Nella società contemporanea, che Bauman definisce “liquida”, tutto è momentaneo, fluido, cangiante, ambiguo, precario. Gli uomini sono più liberi ma più insicuri.
RODNEY STARK – La vittoria dell’Occidente (2014)
Rodney Stark intende rispondere in questo suo corposo studio alla domanda: perché la modernità, la scienza, la tecnologia, l’industria, i diritti di libertà individuale, si sono sviluppati in Europa e in America?
MARVIN HARRIS Cannibali e re (1977)
L’antropologo Marvin Harris è il maggior esponente del “materialismo culturale”, un approccio che vede nelle pratiche sociali il risultato dei bisogni biologici degli individui
ÉTIENNE DE LA BOÉTIE Discorso sulla servitù volontaria (1550)
La prima importante espressione della teoria liberale
MORRIS E LINDA TANNEHILL – The Market for Liberty (1970)
La prima spiegazione dettagliata del funzionamento di una società anarco-capitalista priva di Stato, interamente basata sulla proprietà privata e sul libero mercato
PIERRE JOSEPH PROUDHON – La teoria della proprietà (1866)
In maniera sorprendente il più grande critico della proprietà arriva, al termine del suo percorso intellettuale, a prenderne con forza le difese
GUGLIELMO FERRERO – Potere (1942)
In questo libro lo studioso Guglielmo Ferrero chiarisce la nozione della legittimità del Potere, e il suo legame con la paura.
BERTRAND DE JOUVENEL – Il Potere (1945)
Il Potere rappresenta uno degli studi più profondi sul processo di crescita dello Stato che ha caratterizzato la storia europea dalla fine del Medioevo ai tempi nostri
COLIN CROUCH – Il potere dei giganti (2011)
L’eccessivo potere delle grandi aziende rappresenta un pericolo per la democrazia e per il mercato
JOSEPH A. SCHUMPETER Sociologia degli imperialismi (1918-1919)
Di solito si dà per scontato un nesso tra capitalismo e imperialismo. Schumpeter presenta invece una’analisi di segno opposto
LENIN – Stato e rivoluzione (1917)
Stato e rivoluzione è probabilmente la migliore esposizione della dottrina marxista dello Stato che si possa leggere. Lenin scrisse questo breve saggio nel 1917, appena prima della Rivoluzione d’Ottobre.
JEAN-JACQUES ROUSSEAU – Origine della disuguaglianza (1755)
Il filosofo francese contrappone lo stato naturale originario, di libertà e uguaglianza allo stato di conflitto, infelicità e disuguaglianza dell’uomo nella società moderna.
MILOVAN GILAS – La nuova classe (1957)
L’opera di Milovan Gilas rappresenta una delle prime critiche al socialismo realizzato che individua nello statalismo comunista una forma di dominio parassitario della classe politico-burocratica sulle classi produttive
LUCIANO PELLICANI – Saggio sulla genesi del capitalismo (1988)
L’affermazione del capitalismo in Europa, che sta alla base del suo successo economico, tecnologico e scientifico, ha avuto origine nella particolare struttura politica policentrica che ha caratterizzato il vecchio continente dal Medioevo in poi
LEOPOLD KOHR – Il crollo delle nazioni (1957)
Leopold Kohr dimostra come un sistema basato sull’equilibrio di tanti piccoli Stati possa garantire, molto più che un sistema basato su poche grandi potenze, la pace, la sicurezza, nonché la fioritura culturale ed economica
FRANZ OPPENHEIMER – Lo Stato (1908)
In questo scritto il sociologo Franz Oppenheimer spiega la nascita dello Stato con la conquista violenta.
JOSÉ ORTEGA Y GASSET – La ribellione delle masse (1930)
Nel periodo compreso tra le due guerre mondiali L’Europa volTò le spalle alla sua tradizione culturale in nome di valori e di progetti politici che mettevano in luce un inquietante imbarbarimento degli spiriti
BENJAMIN CONSTANT – La libertà degli antichi, paragonata a quella dei moderni (1819)
Per gli antichi la libertà era fatta di partecipazione politica ed esercizio diretto della sovranità da parte dei cittadini; per i moderni la libertà è soprattutto personale e civile
BRUNO RIZZI La burocratizzazione del mondo (1939)
Secondo Rizzi in Urss non vigeva né il capitalismo né il socialismo, ma il collettivismo burocratico, un sistema dominato da una nuova classe di burocrati.