ALEJANDRO A. CHAFUEN – Cristiani per la libertà (1986)

La cultura cattolica, osserva l’economista argentino Alejandro A. Chafuen, può presentare un’ininterrotta e preziosa tradizione di pensatori liberali. Tuttavia, è grave constatare come nella Chiesa si sia diffuso un malinteso senso della solidarietà, che ha portato all’erronea equazione per cui è buono solo ciò che è pubblico, è pubblico solo ciò che è statale, è statale solo ciò che può essere gestito dai partiti politici. Di conseguenza, i cattolici oggi tendono a provare repulsione nei confronti dell’economia di mercato e della libera concorrenza. Per questa ragione il Cattolicesimo viene associato a torto a una forma di collettivismo, che antepone un non meglio definito “bene comune” alla libertà individuale. Gli studi famosi di Max Weber sulle presunte origini calviniste del capitalismo hanno rafforzato questa convinzione. In questo studio intitolato Cristiani per la libertà. Radici cattoliche dell’economia di mercato, l’autore intendere rimettere le cose a posto, evidenziando i contributi dei pensatori cattolici alla comprensione e al progresso della società libera, specie nel campo dell’economia. Il capitalismo, conclude Chafuen, affonda le proprie radici nel pensiero di Tommaso d’Aquino e nelle scuole di Coimbra e Salamanca, sviluppate da teologi domenicani e gesuiti nel XVI secolo.

RICHARD PIPES – Proprietà e libertà (1999)

Mosso dalla convinzione che esista un’intima connessione tra le garanzie pubbliche dei legittimi titoli proprietari e l’esercizio dei diritti di libertà individuale, lo storico Richard Pipes cerca di dimostrare i fondamenti e le logiche di tale correlazione attraverso il ricorso a prove storiche e storiografiche.