Nel dibattito contemporaneo, il termine “nazionalismo” evoca trascorsi tragici e infausti. Siamo abituati, infatti, ad associare il nazionalismo ai regimi dittatoriali e autoritari, ed a considerarlo la causa principale di tanti anni di conflitti e atrocità nel Vecchio Continente. Ma è davvero così? Il libro di Hazony sfida solide convenzioni e ribalta paradigmi politici e accademici dati ormai per acquisiti proponendo, tra le altre cose, una lettura diversa del ‘900 e delle due guerre mondiali. L’autore dimostra infatti che furono le ideologie imperialiste, e non le passioni nazionaliste, a portare l’Europa e il mondo intero verso la catastrofe. Ne risulta un volume destinato a diventare un classico della politologia, dal grande valore scientifico e molto piacevole alla lettura, che ricostruisce le origini religiose e storiche del nazionalismo dall’antichità ai giorni nostri. L’esito dell’indagine potrebbe spiazzare il lettore e, forse, destarlo da una certa letargia intellettuale. Il nazionalismo, secondo l’autore, è ben lungi dall’essere il “male assoluto” del continente: al contrario, potrebbe salvarlo dalle ambizioni “imperiali” dell’Unione Europea, così come già in passato le nazioni libere e indipendenti sono riuscite a sottrarsi alle ambizioni degli imperi.