Fra tutti i libri di Sergio Ricossa, Impariamo l’economia è quello che presenta in maniera più chiara e divulgativa, in un raffinato italiano letterario, la sua visione dell’economia. Il professore torinese parteggia per la concezione “borghese” del processo economico, quella di Adam Smith e Friedrich von Hayek, che vede nell’attività economica l’espressione del desiderio umano di migliorare la propria condizione, di superare continuamente i propri limiti e di avventurarsi verso l’ignoto. A questa tradizione, che Ricossa chiama “antiperfettistica” perché non pretende di costruire il paradiso in terra e non ha come meta una società ideale, si contrappone un’altra tradizione, incarnata da Marx e da Keynes, che riprende l’antico disprezzo signorile per il lavoro e per il commercio e agogna non solo alla fine del capitalismo, ma alla fine dell’economia stessa. Qui siamo in presenza, secondo Ricossa, di una visione “perfettistica” del mondo che mal si accorda con la natura umana, e che conduce a pericolose illusioni.