Il celebre storico inglese Eric Hobsbawm racconta dettagliatamente gli avvenimenti mondiali di un periodo, dal 1848 al 1875, caratterizzato da un incessante sviluppo economico, da straordinari progressi scientifici e tecnologici, e dalla sempre più schiacciante superiorità dei paesi occidentali sul resto del mondo. In questi decenni, secondo l’autore, si realizza il massimo trionfo storico della borghesia occidentale, la quale impone ovunque la propria egemonia culturale. Sul piano politico, dopo il 1848 l’idea di rivoluzione, che aveva dominato la scena nei settanta anni precedenti, scompare dall’orizzonte. Sul piano economico, l’economia capitalistica estende la sua influenza su tutti i continenti. Le idee liberiste si affermano in Europa e negli Stati Uniti, che insieme costituiscono il centro propulsore della grande trasformazione mondiale. Malgrado la sua impostazione marxista e il suo dichiarato antiliberalismo, Hobsbawm non riesce a nascondere la propria stupita ammirazione per le titaniche realizzazioni del capitalismo borghese compiute in quest’epoca storica.