“Identità” è una parola entrata di prepotenza nel linguaggio e nelle agende della politica. Molto spesso è associata al nazionalismo o al populismo di destra, ma si tratta di una visione miope e molto parziale. Francis Fukuyama è uno dei più noti studiosi contemporanei; le sue opere, e questa non fa eccezione, rappresentano una lettura ostica anche per i più preparati. Ma al di là della complessità, Identità. La ricerca della dignità e i nuovi populismi è forse il libro più profondo sull’argomento. L’analisi di Fukuyama spazia a 360° dalla filosofia alla psicologia, dalla storia all’economia, e offre un quadro completo dei meccanismi, anche comportamentali, che innescano la risposta identitaria che sta a mettendo a dura prova le democrazie liberali. L’unica critica che si può muovere a Fukuyama è nella carenza di una pars construens: nonostante l’ultimo capitolo si intitoli “Che fare?”, la quantità e la qualità delle proposte sembrano alquanto velleitarie e non all’altezza della profondità d’analisi offerta dalla pars destruens.