Nel 1955 cadeva in Argentina il primo regime peronista. Il paese era investito dal vento del cambiamento e dal desiderio di aprirsi a nuove idee per risollevarsi dalle difficoltà. Nel 1959 l’università di Buenos Aires invitò quindi Ludwig von Mises, uno dei massimi esponenti della Scuola Austriaca di economia, a tenere un ciclo di sei lezioni. Come ricorda la moglie Margit, che successivamente ne curò la pubblicazione, «la platea reagì come se fosse stata aperta una finestra e fatta circolare aria pura nelle aule». Dinanzi a centinaia di studenti che per la prima volta si accostavano alle idee del libero mercato, Mises spiegò con parole semplici, ma di grande efficacia, il significato di alcuni concetti fondamentali: il capitalismo, il socialismo, l’interventismo, l’inflazione, gli investimenti esteri. Il risultato è questo piccolo libro senza tempo: una bussola preziosa, sempre attuale, per recuperare un approccio autenticamente liberale nell’analisi dei sistemi economici.