Nel libro Il mito della droga Thomas Szasz propone una visione libertaria della questione della droga nelle società contemporanee. Guardando le cose da una prospettiva radicalmente controcorrente, lo psichiatra americano di origini ungheresi denuncia la persecuzione “rituale” delle droghe, dei drogati e degli spacciatori, attaccando l’idea stessa di assuefazione. La sua analisi arriva a mettere in discussione il sistema medico e psichiatrico, evidenziando in modo critico i suoi rapporti con la politica. Che alla fine si sia d’accordo o meno, è comunque rinfrescante e intellettualmente stimolante potersi confrontare con idee così diverse da quelle che oggi vanno per la maggiore. Il mito della droga è un’opera che permette di riflettere su questo fenomeno, dal punto di vista sociologico, culturale, politico e medico, in maniera nuova e originale, e che metterà in crisi molte certezze del lettore.