John E. Acton (1834-1902) fu uno dei più autorevoli storici inglesi dell’età vittoriana, oltre che amico e consigliere politico del premier William Gladstone. Pur essendo cattolico, venne emarginato dalla Chiesa per le sue idee liberali. Non pubblicò mai libri ma solo saggi e articoli occasionali, che furono raccolti in volumi dopo la sua morte. Coltivò l’idea di scrivere una grandiosa storia della libertà in forma di trattato, ma non riuscì a portarla a termine. I saggi presenti in questo libro, pubblicati tra il 1877 e il 1910, costituiscono la struttura fondamentale del suo progetto. Acton individua la nascita dei sistemi politici liberali negli istituti medievali e non, come voleva la storiografia del suo tempo, nel processo di secolarizzazione e affermazione dello Stato moderno. La libertà politica per Acton è figlia soprattutto della concezione cristiana che attribuisce alla coscienza individuale un primato rispetto alle pretese dello Stato. Perché, come recita un suo celebre detto, “il potere tende a corrompere, e il potere assoluto corrompe assolutamente”.