Davvero il capitalismo è un sistema immorale fondato sull’egoismo, l’avidità, lo sfruttamento e la disuguaglianza, come denunciava la prevalente cultura laica e religiosa durante gli anni ‘70? Con questa sua opera, la prima e più importante, l’americano Michael Novak replicò a questo genere di accuse, che nel mondo cattolico avevano trovato un terreno particolarmente fertile nella teologia della liberazione latino-americana. Novak fu dunque il primo teologo cattolico a esporre un’aperta difesa morale e spirituale dell’economia di mercato, capace di mettere in luce i valori sociali e le virtù individuali che animano il sistema capitalistico liberaldemocratico. L’opera contribuì a cambiare il clima culturale degli anni ’80, influenzando sia il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, intenzionato a rilanciare i principi del libero mercato associandoli a una difesa dei valori tradizionali, sia papa Giovanni Paolo II, impegnato in una sfida decisiva contro il totalitarismo comunista. Il libro circolò infatti clandestinamente in Polonia, in Cecoslovacchia e in altri paesi dell’allora blocco sovietico.