HANNAH ARENDT – Le origini del totalitarismo (1951)

Le origini del totalitarismo, pubblicata subito dopo il secondo conflitto mondiale ed in piena guerra fredda, è una delle opere storiche e politiche più importanti del Novecento. In questa lunga riflessione Hannah Arendt, studiosa ebrea tedesca fuggita nel 1941 negli Stati Uniti, intendeva spiegare le ragioni dei crimini incomparabili perpetrati dal nazismo e dallo stalinismo. Le domande che si pose erano: “Che cosa succedeva? Perché succedeva? Come era potuto succedere?”. L’originalità e l’importanza dell’opera consiste nell’analisi delle origini e del funzionamento dei regimi totalitari che, secondo l’autrice, erano qualcosa di radicalmente nuovo e molto diverso dalle altre forme di tirannide fino ad allora conosciute. La Arendt indagò la storia europea nel periodo compreso tra gli ultimi vent’anni dell’Ottocento fino alla Seconda guerra mondiale, ed espose per la prima volta le caratteristiche tipiche del modello totalitario: una nuova categoria storica che, da allora, troverà grande fortuna tra gli studiosi.

 

'Il totalitarismo è una forma politica completamente nuova'

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