La Politica di Aristotele è, insieme alla Repubblica di Platone, una delle opere fondanti del pensiero politico occidentale. Essa rappresenta il primo tentativo di riflessione politica sorretto da un metodo empirico-osservativo: mentre Platone fornisce direttive per il mondo reale improntate su un proprio ideale, Aristotele indaga, raccoglie dati, analizza e ci consegna le sue conclusioni con la sistematicità e il rigore logico che lo caratterizzano. A partire dalla famiglia, dal villaggio, dall’economia, Aristotele arriva a parlare delle sei forme possibili di governo e ad analizzare i modi con il quale esse si generano, si corrompono o si preservano. Degne di nota sono le sue opinioni sulla schiavitù, considerata un’istituzione naturale, e sul comunismo dei beni, severamente criticato.