Se la redistribuzione non danneggiasse la produzione, si dirà, dovrebbe procedere fino al suo estremo della totale eguaglianza di redditi. Questo sarebbe giusto e desiderabile. Ma sarebbe proprio così? Perché sarebbe così? E fino a che limite? Sono questi gli interrogativi con cui, in maniera provocatoria, prende le mosse L’etica della redistribuzione, nel quale il filosofo francese Bertrand de Jouvenel mette in scacco, con rigore e coerenza, tutte le fallacie logiche sottese al tema della redistribuzione e contrasta, in maniera razionale ed argomentata, le incrostazioni ideologiche e i falsi miti che nel tempo sono proliferati e sono stati associati alla sua nozione. Mettendo sotto la sua lente investigativa tutte le storture tipiche dello stato assistenziale, il quale è cresciuto e prosperato con il New Deal rooseveltiano negli anni ‘30 per poi svilupparsi in maniera ipertrofica ed inarrestabile dagli anni ‘60, Bertrand de Jouvenel rientra a pieno titolo fra i più acuti e lungimiranti precursori delle critiche agli attuali modelli di democrazia redistributiva.