La principale opera di filosofia politica dello studioso tedesco Wilhelm von Humboldt, vero e proprio classico della cultura liberale, è rimasta purtroppo sconosciuta per lungo tempo al pubblico perché, pur composta nel 1792, venne bloccata dalla censura di Berlino, che permise solo la pubblicazione di brevi estratti. Nella sua interezza venne pubblicata solo nel 1851, più di quindici anni dopo la morte dell’autore. Influenzò comunque notevolmente i pensatori liberali della generazione successiva, a partire dall’inglese John Stuart Mill. L’obiettivo dell’autore è di stabilire quale siano gli scopi dell’azione dell’istituzione statale, e quali limiti essa debba porre alla propria attività. Questa ricerca, secondo Humboldt, ha un’importanza più grande di ogni altra, perché “coglie lo scopo ultimo di tutta la politica”.