Nella Teoria Generale, il libro d’economia più influente del XX secolo, Keynes intese dimostrare che i postulati della teoria classica sono spesso ingannevoli e rovinosi se applicati ai fatti dell’esperienza, poiché si adattano solo a un caso particolare, quello di piena occupazione, e non in senso generale. Nella società reali, infatti, situazioni in cui sono impiegati tutti i fattori produttivi non sono frequenti. Influenzato dalla situazione depressiva dell’economia tra le due guerre, Keynes focalizzò la sua attenzione su una politica economica di breve periodo che perseguisse un equilibrio di piena occupazione mediante lo stimolo alla domanda, anche a costo di trascurare gli aspetti di lungo periodo. Keynes pertanto contestò esplicitamente la capacità di autoregolazione del mercato, spalancando così le porte all’interventismo governativo nelle strategie economiche dei singoli paesi.
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