In Libertà, uguaglianza, diversità il noto sociologo francese Alain Touraine si domanda se sia possibile ritrovare un principio che tenga insieme le nostre istituzioni di fronte ai fenomeni in atto, che tendono a disgregarle. Le forze della disgregazione sono quelle della globalizzazione economica da un lato, e dell’identitarismo comunitario dall’altro. Mentre l’economia spinge verso la direzione dell’apertura e dell’individualismo, la cultura spinge verso la direzione opposta, quella della chiusura e del tribalismo. Entrambe le tendenze, tuttavia, tendono a mettere in crisi le istituzioni dello Stato democratico, nelle quali i cittadini non riescono più ad identificarsi come un tempo. L’idea centrale di questo libro è che l’unico modo per rifiutare allo stesso tempo la libertà assoluta dei mercati (il cosiddetto “neoliberismo”) e la dittatura delle comunità (l’integralismo) è l’appartenenza a una comunità di individui aperti allo scambio con l’Altro. Solo così l’universo economico e quello culturale potranno tornare a conciliarsi. Il libro di Touraine è una lettura impegnativa, nella quale si avverte lo sforzo titanico dello studioso di armonizzare esigenze diverse come la libertà, l’uguaglianza e la diversità degli individui.