Ricchezza e povertà di George Gilder interpretò alla perfezione lo spirito di rivolta dei ceti medi americani contro lo statalismo degli anni Settanta, offrendo una nuova visione del capitalismo. Il libro uscì nei primi mesi del 1981, pochi giorni dopo l’insediamento di Ronald Reagan alla Casa Bianca, e fu il libro giusto al momento giusto. Vendette milioni di copie e diventò il manifesto della Reaganomics, incarnando lo spirito dell’epoca. Gilder, allora editorialista del Wall Street Journal, fu infatti l’autore più citato da Reagan durante la sua presidenza. In questo best-seller mise sotto accusa le politiche dello Stato assistenziale che avevano contribuito a disgregare le famiglie e a inibire la libera iniziativa, la creatività e l’assunzione di rischi imprenditoriali. Il benessere sociale, a suo parere, si può ottenere soltanto con il massimo della libertà, in modo da favorire la produttività e la motivazione di chi intraprende davvero.