Esistono molti studi sulle ragioni che hanno portato l’Occidente, in pochi secoli, dalla miseria alla prosperità dell’epoca contemporanea. Tra tutti, il libro del professor Nathan Rosenberg e del giurista Luther Birdzell occupa ancora oggi un posto di primo piano, pur essendo stato scritto trent’anni fa. Come l’Occidente è diventato ricco presenta, in una formulazione chiara e argomentata, la spiegazione “politica” delle ragioni del successo storico dell’Occidente: una tesi divenuta classica e successivamente accolta da molti altri studiosi. Gli autori infatti considerano secondarie le spiegazioni alternative come le condizioni geografiche, le risorse naturali, la psicologia, la cultura, i progressi tecnologici e scientifici, l’imperialismo o il colonialismo. Le ragioni principali del progresso occidentale vanno individuate invece nelle favorevoli condizioni istituzionali che ha goduto l’Europa nei secoli passati, quando la sfera economica è stata relativamente libera dai condizionamenti politici e religiosi, ed è così potuta emergere una numerosa classe media di mercanti e di imprenditori. La maggior sicurezza dei diritti di proprietà e la maggiore libertà di investire e sperimentare ha quindi favorito l’innovazione e la crescita economica.
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