Principi di economia politica è l’opera principale di Carl Menger, il padre fondatore della Scuola Austriaca di Economia. Menger ricopre un’importanza rilevante nella storia del pensiero economico perché assieme a Henri Gossen, Stanley Jevons e Leon Walras diede vita alla rivoluzione marginalista in economia. In questo libro l’economista austriaco volle stabilire i fondamenti sui quali riedificare l’intera scienza economica su basi soggettivistiche, basandola sull’essere umano inteso come attore e protagonista di tutti i processi e gli eventi sociali. Menger reputava imprescindibile l’abbandono dello sterile “oggettivismo” della Scuola Classica focalizzato sul momento meramente produttivo, per concentrare la sua attenzione sullo scambio. Nella sua teoria del valore, Menger spiega perché le proprietà non sono inerenti a beni e servizi, ma dipendono dal fatto che gli individui riconoscono in essi la capacità di soddisfare i loro desideri. Di grande rilevanza è anche la spiegazione della nascita sociale e non statuale della moneta. Il denaro, spiega l’economista austriaco, non ha origine da una legge ma sorge spontaneamente dagli scambi delle merci nel mercato, come perfezionamento del baratto.
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