Il famoso premio Nobel per l’economia ed editorialista del New York Times Paul Krugman afferma, senza giri di parole, che l’economia americana è ancora in depressione. La stentata ripresa dopo la crisi finanziaria del 2008 ha lasciato quasi 24 milioni di disoccupati o sottoccupati. Krugman ritiene che il paese avrebbe potuto evitare questa calamità, e può ancora risolverla, se gli uomini politici e i banchieri centrali adottano misure decisive e coraggiose di tipo keynesiano. L’esperienza passata e i nuovi dati disponibili indicano, secondo l’economista americano, che la spesa pubblica di stimolo alla domanda è l’unico modo per convincere la gente a lavorare e consumare di nuovo. L’autore segnala i costi umani e sociali della disoccupazione, e spiega che più a lungo si esiterà ad affrontare questo problema, maggiore sarà nel lungo periodo il danno per l’economia americana.