Nel fatidico anno 1776 vengono solennemente proclamate, tra le due sponte dell’Atlantico, la libertà politica e la libertà economica. La ricchezza delle nazioni di Adam Smith viene infatti pubblicata a Londra il 9 marzo 1776, solo quattro mesi prima della Dichiarazione d’Indipendenza americana del 4 luglio 1776. Il libro di Smith incarna dunque lo spirito dell’epoca, e ottiene un immediato successo di critica e di vendite malgrado non sia affatto di facile lettura. È infatti un testo voluminoso, costato dodici anni di lavoro e stampato in due volumi di oltre mille pagine, scritto in maniera affascinante ma con uno stile talvolta prolisso e caratterizzato da lunghe divagazioni. La sua difesa della “libertà naturale” conquista però le menti della sua generazione e cambia il corso della politica, portando al graduale smantellamento delle misure restrittive erette dai mercantilisti e all’affermazione delle idee favorevoli al libero scambio. La ricchezza delle nazioni è dunque il testo che fonda il pensiero economico classico, e che accompagna la civiltà occidentale nella nuova era della rivoluzione industriale e dei diritti dell’uomo.