Voltaire è un pensatore e uno scrittore brillante, capace di esporre il suo pensiero in modo limpido e ironico, e di dare il meglio di sé quando si batte per una causa che ritiene giusta o contro quello che gli appare un torto. È il caso del Trattato sulla tolleranza, scritto nel 1763 sull’onda di un fatto di cronaca, per opporsi a un processo farsesco e a una condanna ingiusta, dettati dal fanatismo religioso e dall’intolleranza. Da illuminista quale è, non c’è nulla che Voltaire detesti più del fanatismo, che spegne la ragione e porta a commettere gli atti più sconsiderati. Il fatto di cronaca si fa allora occasione per allargare il discorso e perorare la causa della tolleranza e della ragione contro ogni fanatismo. Voltaire sostiene che non tutto ciò che possiamo considerare errore vada trasformato in un crimine. La tolleranza è ciò che rende possibile la convivenza fra le persone e le religioni più diverse, anche se ciascuno crede che gli altri sbaglino. La tolleranza è la possibilità di appartenere tutti alla stessa comunità politica e civile, e nello stesso tempo avere appartenenze diverse, e fare ciascuno liberamente a modo proprio, lasciandosi in pace vicendevolmente.