La nuova classe è stato giudicato dal New York Times uno dei cento libri più influenti del ventesimo secolo. L’opera di Milovan Gilas, alto dirigente comunista iugoslavo diventato dissidente, rappresenta infatti una delle prime critiche al socialismo realizzato che individua nello statalismo comunista una forma di dominio parassitario della classe politico-burocratica sulle classi produttive. L’analisi contenuta nel libro La nuova classe contiene una penetrante critica al concetto di proprietà collettiva e la dimostrazione della tendenza burocratica e totalitaria del comunismo.
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