Il professore francese Jean-Pierre Filiu, uno dei massimi studiosi del conflitto israelo-palestinese e in generale di Medio Oriente, racconta, nel libro Perché la Palestina è perduta ma Israele non ha vinto. Storia di un conflitto (XIX-XXI secolo), la storia dei conflitti che ancora oggi infiammano il Medio Oriente partendo dalla fine dell’Ottocento. L’autore adotta una chiave unica e originale, mostrando come il progetto israeliano sia stato alimentato, sostenuto e teorizzato dai cristiani evangelici, da una certa parte politica occidentale e su come la miopia araba, la disorganizzazione, i conflitti interni e il ricorso alla violenza non abbiano fatto altro che alimentare le guerre e le aggressioni. Filiu, che non nasconde la sua avversione per la politica israeliana e soprattutto per i governi degli ultimi anni, ritiene che il punto di forza degli ebrei sia sempre stata l’unità di intenti, mentre i punti di debolezza dei palestinesi sono state le frequenti divisioni, al loro interno e nel più vasto mondo arabo. Ma attenzione, conclude l’autore, a credere che Israele sia stata sempre nel giusto o stia vincendo. La realtà è più complessa di così.