Da sempre gli artisti, gli intellettuali, i filosofi e i teologi hanno disprezzato la borghesia e il mercato. La vita borghese e il capitalismo sono stati, e sono tuttora, considerati responsabili di ogni sventura: crisi economiche, povertà materiale, miseria spirituale, egoismo, ipocrisia, guerre, devastazione dell’ambiente. In questo primo volume della sua “Trilogia della borghesia”, un progetto monumentale che può essere considerato la sintesi del lavoro di una vita, l’economista americana Deirdre McCloskey prende le accorate difese della classe più malfamata della storia. Sfidando secoli di pregiudizi, l’autrice smonta tutti gli stereotipi negativi sulla borghesia, dimostrandone non solo gli immensi meriti sul piano economico (il Grande Arricchimento avvenuto negli ultimi due secoli è lì a dimostrarlo), ma anche le sue virtù morali. Si può essere virtuosi e borghesi? I mercati favoriscono l’etica? Il capitalismo ci ha reso non solo più ricchi, ma anche migliori? La risposta contenuta ne Le virtù borghesi è tre volte sì. Spaziando dall’economia alla filosofia morale, dalla letteratura alla cultura pop, ed esibendo un bagaglio di conoscenze straordinario, la McCloskey difende il valore della vita borghese e ne celebra la dimensione etica.