Saito Kohei è un giovane filosofo marxista giapponese, che in questo libro cerca di attualizzare la dottrina di Marx di fronte alle sfide del XXI secolo, che a suo parere sono soprattutto ambientali. Il capitale nell’Antropocene è dunque un manifesto che riassume i punti cardine dell’ecologia marxista moderna, basata sulle teorie dell’ultimo Marx (dal Capitale in poi) e sugli studi riguardanti le economie alternative e sostenibili. Il fulcro della discussione è l’incapacità del capitalismo, o del neoliberismo, di sostenere delle politiche ambientali efficaci, poiché basato su una crescita smodata e una “traslazione” delle conseguenze dello sfruttamento di uomini e Terra nelle periferie del mondo, il cosiddetto “Sud globale”. L’Occidente continua pertanto a crescere arricchendosi, mentre i più poveri al mondo subiscono le conseguenze dell’inquinamento e del riscaldamento globale, come carestie, siccità e incidenti ambientali. La soluzione, per Kohei, è un “comunismo della decrescita”. Resisi conto di non poter superare il capitalismo sul piano della crescita, i marxisti hanno dunque cambiato di 180 gradi la strategia: ora la crescita economica viene considerata un difetto, e non un pregio, del sistema economico. Tutta l’argomentazione dell’autore si regge dunque sulla premessa, data per scontata, che il pianeta sia sull’orlo di una epocale emergenza ambientale.