JEAN DUMONT – I falsi miti della Rivoluzione francese (1987)

Lo storico Jean Dumont spiega i motivi per cui si rifiutò di partecipare ai grandi festeggiamenti per il bicentenario della Rivoluzione francese. Il suo giudizio su quell’evento, infatti, è negativo sotto ogni aspetto. Dopo aver passato in rassegna le principali menzogne propagandistiche rivoluzionarie, a partire della fantomatica “presa” della Bastiglia, l’autore mette in luce le ignominie rivoluzionarie quali il Terrore, la ferocia, il fanatismo ideologico, l’espansionismo militare per saccheggiare i paesi vicini, il genocidio vandeano, le deportazioni, i campi di concentramento e di sterminio, veri e propri predecessori dei lager e dei gulag. Lo storico francese dimostra che il reale obiettivo dei rivoluzionari era la distruzione della religione cristiana, più che della monarchia o dell’aristocrazia. Prima della Rivoluzione, ricorda Dumont, la Francia era il paese più popoloso e progredito d’Europa, ma non si riprese mai più dal trauma rivoluzionario. La sua economia e la sua demografia furono per sempre rovinate, e da allora ha perso definitivamente ogni primato. Fu proprio negli anni della Rivoluzione, infatti, che la Francia divenne il primo paese europeo a conoscere il crollo della natalità, mantenendo a lungo questo primato. Purtroppo oggi quasi tutti i paesi europei hanno seguito questa strada, prefigurando l’estinzione demografica dei popoli di razza bianca: l’ultimo triste lascito, conclude l’autore, della sciagura rivoluzionaria.

“Il bilancio finale della Rivoluzione francese è estremamente negativo”

8

Importanza

8.0/10

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