Ne La tirannia degli esperti. Economisti, dittatori e diritti negati ai poveri, l’economista americano William Easterly esamina i fallimentari sforzi per combattere la povertà globale e sostiene che l’approccio allo sviluppo dall’alto verso il basso “approvato dagli esperti” non solo ha fatto pochi progressi duraturi, ma si è rivelato una comoda giustificazione per decenni di violazioni dei diritti umani perpetrate da colonialisti, dittatori postcoloniali e responsabili delle politiche estere di Stati Uniti e Regno Unito in cerca di alleati autocratici. Purtroppo, a partire dagli anni Cinquanta, il dibattito sullo sviluppo dei paesi poveri, cominciato tra due premi Nobel per l’economia, il liberale Friedrich Hayek e il socialista Gunnar Myrdal, è stato soppresso, con l’accettazione unanime del modello di sviluppo autoritario e pianificato dall’alto. Il rifiuto dello sviluppo spontaneo emergente dal basso non solo ha calpestato la libertà dei poveri del mondo, ma ha anche prodotto dittature, corruzione e disastri economici. Easterly offre quindi alle agenzie occidentali e ai Paesi in via di sviluppo delle nuove soluzioni basate sul rispetto dei diritti dei poveri, che hanno il potere di porre fine alla povertà globale una volta per tutte.