Nel saggio Breve storia dell’uomo. Progresso e declino lo studioso libertario Hans-Hermann Hoppe presenta una nuova interpretazione dello sviluppo economico dell’umanità nel corso dei secoli, avvalendosi di argomentazioni tratte dalla storia, dalla sociologia, dall’antropologia e dall’economia di scuola austriaca. In particolare, Hoppe si concentra sui tre eventi più importanti della storia dell’umanità: la rivoluzione neolitica, associata alla nascita dell’agricoltura, della proprietà privata e della famiglia; la Rivoluzione industriale, che a partire dal diciannovesimo secolo ha permesso per la prima volta all’umanità di uscire dalle condizioni “malthusiane” di mera sussistenza in cui era da sempre vissuta; e l’origine dello Stato monopolista territoriale, un’istituzione dotata del potere di legiferare e tassare gli abitanti di un territorio. Ad avviso dell’autore, lo sviluppo in senso sempre più parassitario di questa istituzione potrebbe mettere a rischio i grandiosi benefici generati dalle rivoluzioni agricola e industriale, a meno che non si trovi il modo di disperdere il potere in tante entità politiche più piccole.