ROBERT P. MURPHY – Tutte le balle sul capitalismo (2007)

Il crollo del socialismo alla fine degli anni Ottanta non ha sradicato i miti più diffusi contro il libero mercato, che continuano a essere ripetuti in televisione, sui giornali, nelle aule scolastiche e nei testi universitari. In questa guida politicamente scorretta al capitalismo, l’economista americano Robert P. Murphy si propone di confutare gli errori e le falsità più gravi che vengono dette contro il libero mercato. Con argomentazioni talvolta provocatorie, Murphy dimostra, ad esempio, che le politiche che impongono i tetti massimi ai prezzi, agli affitti o ai salari sono controproducenti; che la delocalizzazione degli impianti industriali all’estero fa bene all’economia; che i sindacati finiscono spesso per danneggiare gli interessi dei lavoratori; che il capitalismo salvaguarda l’ambiente meglio dello Stato; che il welfare state non ha rimediato alla povertà ma ha disgregato le famiglie; che la privatizzazione delle strade urbane farebbe scomparire i problemi di traffico; che gli stipendi faraonici dei manager delle grandi aziende possono essere giustificati; che la Grande Depressione del 1929 non è stata causata dal capitalismo “selvaggio” ma dall’intervento statale nell’economia; che i dazi danneggiano non solo i consumatori, ma anche molte altre categorie di lavoratori; che la speculazione finanziaria favorisce l’uso più efficiente delle risorse; e tanto altro ancora.

“Sul capitalismo continuano a ripetersi molti errori e molte falsità”

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