LEV TROTZKY – Terrorismo e comunismo (1920)

Terrorismo e comunismo è un importante pamphlet scritto da Trotzky nel 1920, nel pieno della guerra civile russa sul treno che lo portava da un fronte all’altro, in risposta allo scritto antibolscevico del socialdemocratico tedesco Karl Kautsky dallo stesso titolo. In questo dibattito interno al marxismo, al quale aveva partecipato lo stesso Lenin, Trotzky difende non solo la necessità della dittatura e del terrore, ma le scelte più dure del comunismo di guerra, come il lavoro obbligatorio, la requisizione forzata del grano e la militarizzazione dei sindacati. Nella sua franchezza, Trotzky non esita a deridere i principi della sacralità della vita umana come “chiacchiere sentimentali quacchero-papiste”. Per il capo dell’Armata rossa, la vittoria della rivoluzione rappresenta l’obiettivo supremo, e ogni mezzo è lecito per raggiungerlo. Perfino un rigoroso marxista-leninista come il filosofo Slavoj Zizek si è trovato in imbarazzo con questo libro, da lui definito «la più controversa, aspra e indigesta opera di Trotzky». Resta comunque un documento fondamentale, che dimostra la perfetta continuità tra l’era di Lenin e quella di Stalin. Alla luce di queste pagine, si può ritenere che il corso del bolscevismo non sarebbe stato molto più morbido sotto Trotzky.

“La rivoluzione non può fare a meno della dittatura e del terrore”

9

IMPORTANZA

9.0/10

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