MARK THOMPSON – La guerra bianca (2008)

La guerra bianca. Vita e morte sul fronte italiano 1915-1919 costituisce la prima e fondamentale ricostruzione completa, in lingua inglese, del ruolo svolto dall’Italia nella Grande Guerra, ed è stato da più parti acclamato come un’opera miliare, uno studio “magnifico… originale, magistrale e definitivo”. Lo storico inglese Mark Thompson tratteggia senza sconti e ricostruisce, rifuggendo dai consueti condizionamenti ideologici e da facili entusiasmi patriottici, una delle vicende più controverse e drammatiche di sempre, quella che Hemingway definirà “la più colossale, assassina e male organizzata macelleria”. All’alba del 1915 l’Italia non era ancora una nazione, ma per una minoranza di interventisti, che ne decisero le sorti, l’Italia avrebbe dovuto lanciarsi nella battaglia esclusivamente per forgiare una solida unità nazionale, temprandosi nel sangue e con il sangue. Il costo di questa visione distopica fu immane, tanto nel numero di vite spezzate che in termini di distruzioni materiali: quasi 690mila soldati e approssimativamente di 600mila civili. Ma vi fu anche un enorme prezzo politico da pagare: il mito della “vittoria mutilata”, alimentato dalla convinzione di non aver ottenuto le giuste ricompense territoriali, fuse pericolosamente assieme un senso di identità minacciata e la rabbia per un’ingiustificabile umiliazione dell’orgoglio nazionale, ponendo le basi per l’installazione del primo regime fascista del mondo.

‘L’Italia doveva lanciarsi nella lotta per forgiare la nazione’

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