Nel libro Cristiani perseguitati e persecutori Franco Cardini, uno dei maggiori storici medievalisti italiani, analizza le conseguenze politiche dell’ascesa del cristianesimo nell’impero romano ripercorrendo quasi quattro secoli di storia. I cristiani, dopo aver subito alterne fasi di persecuzione sotto diversi imperatori (Nerone, Domiziano, Traiano, Marco Aurelio, Decio, Valeriano), sfociate poi nella grande persecuzione sotto Diocleziano, riuscirono ad ottenere la liberà di culto solo con l’Editto di Milano di Costantino del 313 d.C. Da quel momento in poi iniziò una nuova fase, nella quale il cristianesimo divenne prima la religione di Stato, con l’Editto di Tessalonica del 380 d.C., e poi l’unica religione legalmente ammessa. La situazione quindi si ribaltò, fino a degenerare in dure persecuzioni antipagane che raggiunsero il loro culmine nell’imperio d’oriente con Giustiniano. La ricostruzione di Cardini mette dunque in evidenza anche un aspetto della storia, la persecuzione dei cristiani a danno dei pagani, che fino a oggi è stato in gran parte trascurato o dimenticato.