Rodney Stark, il più illustre sociologo delle religioni, affronta in questo studio monumentale il fenomeno religioso, rilevando la sua presenza costante in tutte le società conosciute. In polemica con il predominante atteggiamento antireligioso degli scienziati sociali occidentali, Stark vede nelle religioni i continui tentativi degli uomini di scoprire Dio e di comprenderne la natura. La storia delle religioni, a suo parere, dimostra che c’è stata una evoluzione nella concezione di Dio: gli uomini sembrano adottare quelle immagini di Dio, o degli Dei, che forniscono loro di volta in volta maggiore appagamento spirituale o materiale. Il sociologo americano mette in luce un fatto fondamentale: in presenza di istituzioni monopolistiche di Stato la religiosità si spegne, mentre accade il contrario quando vi è un vivace e concorrenziale “mercato” religioso. Questo fatto spiega, ad esempio, la maggiore religiosità americana rispetto a quella europea. Nella parte finale del libro Stark valuta le religioni storiche secondo il loro grado di perfezione etica e teologica, giudicando il politeismo come una forma più arretrata di culto rispetto al monoteismo, e l’islam come una fede regressiva rispetto al cristianesimo.