GÖTZ ALY – Lo stato sociale di Hitler (2005)

Come documenta accuratamente lo storico tedesco Götz Aly nel libro Lo stato sociale di Hitler. Rapina, guerra razziale e nazionalsocialismo, il nazismo fu una dittatura implacabile con le popolazioni sottomesse ma compassionevole e compiacente verso il popolo tedesco. La sua principale preoccupazione fu quella di alimentare il consenso della nazione tedesca con politiche che oggi definiremmo di welfare state: programmi di sostegno ai più deboli, sovvenzioni per le famiglie dei combattenti, reti di sicurezza sociale. Questo generosissimo Stato sociale fu finanziato non solo con la pesante tassazione delle imprese e delle proprietà immobiliari, ma soprattutto con la rapina selvaggia e sistematica delle popolazioni perseguitate, come quella ebraica, e delle nazioni asservite dalla guerra, depredate delle materie prime, colpite nella moneta nazionale, saccheggiate di ogni bene. La guerra d’espansione e di rapina divenne una necessità inderogabile per il regime nazionalsocialista, perché altrimenti sarebbero mancate le risorse per finanziare l’imponente Stato sociale. Il popolo tedesco, da parte sua, si fece corrompere dalle promesse socialiste e partecipò con entusiasmo alla spartizione del bottino proveniente dalle conquiste militari. Questo spiega, secondo l’autore, perché la dittatura hitleriana poté contare sull’appoggio della stragrande maggioranza dei cittadini tedeschi.

“Il regime nazionalsocialista edificò un imponente Stato assistenziale”

9

IMPORTANZA

9.0/10

Pros

  • Trama di Guglielmo Piombini