Dobbiamo rinunciare all’idea di rivoluzione? Per paura dell’orrore totalitario che abbiamo alle spalle, siamo costretti a rassegnarci a una terza via socialdemocratica basata sul capitalismo in economia e sulla mera amministrazione dell’esistente in politica? Nella sua opera maggiore degli ultimi anni, che ha acceso feroci controversie nel mondo inglese e ne ha consacrato il successo presso un vasto pubblico, il filosofo marxista Slavoj Žižek attacca le ideologie oggi prevalenti in Occidente, sostenendo che la sinistra dovrebbe riappropriarsi di numerose “cause perse” e cercare un nocciolo di verità nelle politiche totalitarie della modernità. Perché se è vero che i Terrori di Robespierre, dei bolscevichi e di Mao si sono rivelati catastrofici fallimenti, questo giudizio non racconta tuttavia l’intera storia: in ciascuno di essi è presente un’aspirazione di “redenzione” che è andata del tutto persa nelle società liberaldemocratiche, e che andrebbe recuperata. Quindi, si chiede Zizek, perché non riprovarci?