Il celebre storico tedesco Ernst Nolte, che con le sue tesi sul rapporto tra il nazionalsocialismo, il comunismo e l’Olocausto aveva innescato negli anni Ottanta un’infuocata “disputa tra gli storici”, affronta in questo libro le controversie suscitate dalla sua maggiore opera, La guerra civile europea 1917-1945. Ad avviso di Nolte, la forza interiore del nazionalsocialismo consisteva nella lotta contro il comunismo militante ed estremamente violento dei bolscevichi. Nell’Europa terrorizzata dalle notizie degli stermini di intere classi sociali provenienti dalla Russia, Hitler imitò e adottò gli stessi mezzi dello spietato nemico. Secondo lo storico tedesco, il grande errore del nazionalsocialismo, che sta all’origine dei suoi più terribili misfatti, fu quello di trasformare il conflitto politico contro il comunismo in una guerra razziale, attraverso l’identificazione del bolscevismo con il giudaismo internazionale.