CARL SCHMITT – Le categorie del ‘politico’ (1922-1953)

Malgrado la sua controversa collaborazione con il regime nazionalsocialista, Carl Schmitt viene considerato uno dei più importanti teorici della politica del Ventesimo secolo. Alcune sue lapidarie affermazioni, come “Sovrano è chi decide sullo stato di eccezione” o “La politica si basa sulla distinzione amico/nemico”, sono ancora oggi al centro del dibattito accademico. Negli anni Ottanta, la sua concezione realista e decisionista della politica suscitò l’interesse di Gianfranco Miglio, curatore di questa raccolta di scritti che coprono l’intera parabola del pensiero schmittiano. Il giurista tedesco era un critico della Repubblica di Weimar, e il suo principale bersaglio era la dottrina liberale che concepiva lo Stato come un’istituzione neutrale sottoposta al governo della legge. A parere di Schmitt, l’obiettivo del liberalismo di depoliticizzare, neutralizzare e assoggettare la politica al diritto era irrealistica, e comunque non auspicabile. Niente e nessuno, secondo l’autore, può sfuggire alla politica e alla sua intrinseca conflittualità.

'La distinzione specifica della politica è quella tra amico e nemico'

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