La storiografia contemporanea ha dimostrato l’infondatezza della tradizionale raffigurazione del Medioevo come parentesi oscura e stagnante tra l’Antichità classica e il Rinascimento. Negli ultimi decenni le ricerche degli storici medievalisti hanno sgombrato il campo da molti luoghi comuni, e svelato quanto il Medioevo fosse stato ricco, vario e creativo. Tra i protagonisti di questa rivalutazione spicca la storica francese Régine Pernoud, che con le sue ricerche ha criticato gli stereotipi ancora diffusi, dimostrando che questi mille anni furono molto più ricchi di cultura, di arte, di scienza, di quello che si è voluto far credere successivamente, e che la nostra civiltà ha un grande debito morale e culturale verso quei secoli. In questo saggio, che nella versione originale ha come titolo Pour en finir avec le Moyen Age (“Per farla finita col Medioevo”), l’autrice mette in evidenza numerosi aspetti ammirevoli di quella che bisognerebbe chiamare “civiltà cristiana romano-germanica”, tra cui l’importante ruolo svolto dalle donne, l’ordine politico decentralizzato, la scomparsa della schiavitù antica.