Tommaso Moro è considerato il padre del genere letterario utopico. In quest’opera – intitolata appunto Utopia, nome che in greco significa: “non luogo”, oppure anche: “bel luogo” – è descritta, per bocca di un fittizio navigante portoghese, una repubblica perfetta, dove tutti vivono in pace, concordia e abbondanza di beni. Il segreto di tale prosperità è il comunismo più radicale. Non è chiaro tuttavia per gli studiosi se la descrizione di Utopia rispecchi davvero il modello di società auspicato da Tommaso Moro oppure se comporti una assai velata critica alle fantasie dei socialisti, che all’epoca iniziavano a circolare negli ambienti letterari.