Il nascente nuovo ordine mondiale richiede necessariamente un nuovo modo di interpretare la geografia: da quella politica e rigida, basata sui confini degli Stati, a quella funzionale e fluida, che segue processi di scambio commerciali, comunicativi e ingegneristici. È da questo inedito paradigma che muove l’analisi, molto vasta e approfondita, che il politologo Parag Khanna propone in Connectography. Le mappe del futuro ordine mondiale. Di fatto, si tratta di un atlante che ricostruisce con dovizia di particolari i processi geopolitici postmoderni. La geografia, spiega l’autore, non è più un destino: al contrario, sarà la connettività a disegnare le nuove mappe globali. Grazie ai trasporti, alle comunicazioni, alle infrastrutture energetiche, e ancora ad autostrade, ferrovie, aeroporti, pipeline, reti elettriche, connessioni Internet, si sta costruendo un mondo basato sulle filiere produttive. Connectography è, dunque, un libro utile per decifrare non solo il presente e il futuro delle relazioni internazionali, ma anche per capire l’approdo di questi numerosi cambiamenti che impattano in maniera profonda sul tessuto socio-economico.