Nella contrapposizione filosofica fra lo “stato di natura” e lo “stato civile”, il giovane Edmund Burke, in questa sua opera prima, prese decisamente le difese del primo: a suo parere infatti l’idea di uscire dalla società naturale attraverso la fondazione delle istituzioni politiche si è dimostrata un rimedio peggiore del male, considerate le immani guerre, stragi e rapine perpetrate dagli Stati nel corso della storia. Queste conclusioni, tuttavia, non si accordano per nulla con la nota immagine di “padre del conservatorismo” dell’autore. È difficile, infatti, trovare una riflessione meno conservatrice di questa Vindication of Natural Society, che rappresenta la prima espressione moderna di anarchismo razionalistico e individualistico. Secondo alcuni si tratta di una satira del pensiero razionalistico portato alle sue estreme conseguenze, ma il tono del discorso non sembra affatto satirico. È più probabile che questa spiegazione sia stata fornita a posteriori da Burke, dato che idee tanto radicali avrebbero potuto compromettere la sua carriera politica.