Christopher Lasch – La rivolta delle élite (1995)

Nel 1995, pubblicando La rivolta delle élite. Il tradimento della democrazia, il sociologo Christopher evidenziò con notevole preveggenza i profondi cambiamenti che stavano investendo la società statunitense, prefigurando la nascita dei populismi odierni. Lasch osservava, preoccupato, la rottura del legame sociale provocato dalle nuove classi dirigenti, le quali si erano separate in maniera completa, quanto a interessi e stile di vita, dalle masse popolari. Le élite, infatti, sembrano alienate dalla realtà e dal lavoro produttivo; abitano in una sorta di realtà parallela, cosmopolita e senza radici; e sono dedite esclusivamente al consumismo. Il libro ritrae quindi per la prima volta, nei suoi tratti essenziali a noi oggi così familiari, quella “élite progressista” e transnazionale di tecnocrati, manager e agenti della comunicazione che occupano i posti di vertice nella società, e che disprezzano la classe media come arretrata e retriva. In questo conflitto Lasch vi scorge una contrapposizione tra il moderno liberalism e la filosofia populista e comunitaria del People’s Party americano, fondato su egualitarismo, autogoverno e mutua collaborazione, alla quale l’autore si richiama. Questo suo saggio, sebbene ostico in alcuni passaggi per i non addetti ai lavori, merita comunque di essere letto perché presenta uno sguardo polemico e sincero sul presente e sul futuro che ci attende.

'Oggi sono le élite ad aver perso la fede nei valori dell’Occidente'

€ 17.00
9

IMPORTANZA

9.0/10

Pros

  • Trama di Federico Cartelli